venerdì 18 luglio 2014
luciferoflegreo: ELOGIO DEL DILETTANTE
luciferoflegreo: ELOGIO DEL DILETTANTE: ELOGIO DEL DILETTANTE Scritto narcisisticamente e vanamente (anche) su se stesso Il dilettante è un uomo libero. Legge e/o ammira u...
domenica 13 luglio 2014
ARGENTINA O GERMANIA?
Stasera c'è la finale della coppa del mondo. Qui a Napoli, subito dopo l'eliminazione dell'Italia, sono comparse le bandiere argentine. Si capisce il perchè: il ricordo di Sivori (proveniente dalla Boca, il quartiere dei genovesi a Buenos Aires) e, ancor di più, di Maradona; la presenza nell'Argentina dei giocatori del Napoli Higuaìn, Fernandez e dell'ex Lavezzi. Ma anche tanti motivi extracalcistici. Il 44% degli argentini ha origini - più recenti o meno - italiane, i cognomi della maggior parte dei calciatori, compresi quelli che poco o nulla hanno avuto a che fare con l'Italia, suonano tutti familiarmente italiani (Messi, Mascherano, Biglia, De Michelis etc. e dell'allenatore Sabella); il Tango, una delle più grandi creazioni argentine, è nato ad opera dei "tanos" (per (napole)tanos cioè degli oriundi dall'ex regno di Napoli, napoletani in senso lato, per dire italiani del meridione). Io personalmente sono stato colpito da alcune scene del bel film-documentario di Kusturica su Maradona. In esso alcune scene di vita bonairense, come quella di una festa di quartiere o del bar abitualmente frequentato da Maradona, sembrano differire da quelle napoletane solo per la lingua. A Buenos Aires e dintorni è diffuso un dialetto, il "Cocoleche", che si dice ispirato da un, probabilmente mitico, immigrato calabrese col cognome Cocolicchio che ispanizzava le parole del suo dialetto aggiungendo una "s" ai plurali italomeridionali. "Dulcis in fundo", l'attuale popolarissimo pontefice argentino è figlio di piemontesi e pronuncia ancora pubblicamente frasi nel dialetto della sua regione italiana di origine. Un giornale non sportivo, diretto da un giornalista marxista che non disdegna il calcio, ha intitolato, con bonaria ironia, la prima pagina con un: "Dio, se esiste, tifa Argentina"! RIFLESSIONE DOMENICALE DA QUESTO ANGOLO DI PROVINCIA NAPOLETANA: "MA SE UN ITALIANO SI SENTE PIU' AFFINE A UN ARGENTINO CHE A UN TEDESCO E SE PROBABILMENTE UNO SPAGNOLO E' CULTURALMENTE PIU' VICINO A UN LATINOAMERICANO CHE A UN TEDESCO, UN INGLESE A UN CANADESE O UN AUSTRALIANO CHE A UN ITALIANO ETC. ETC., COSA HA PRODOTTO, ERASMUS A PARTE, "QUESTA" EUROPA PER CREARE UNA "COMUNITA'" DI EUROPEI? SE LO AVESSE FATTO, OGGI STAREMMO A TIFARE PER LA GERMANIA, NAZIONE EUROPEA, E NON PER L'ARGENTINA! INVECE, IO PER PRIMO, GRIDO COI MIEI CONCITTADINI "QUE VIVA ARGENTINA"!!!
mercoledì 2 luglio 2014
luciferoflegreo: ELOGIO DEL DILETTANTE
luciferoflegreo: ELOGIO DEL DILETTANTE: ELOGIO DEL DILETTANTE Scritto narcisisticamente e vanamente (anche) su se stesso Il dilettante è un uomo libero. Legge e/o ammira u...
ELOGIO DEL DILETTANTE
ELOGIO
DEL DILETTANTE
Scritto narcisisticamente e vanamente
(anche) su se stesso
Il
dilettante è un uomo libero.
Legge
e/o ammira un’opera d’arte per mero diletto e
non
legato da alcuna professione
Può
abbandonare un libro illeggibile a pagina venti
Può
affermare in libertà che “Il diavolo in corpo” è una gran cagata
Può
anche, alla biennale di Venezia, affermare che i cessi dorati esposti da un
artista taiwanese sono solo dei cessi inservibili, anche se, dicendolo ad alta
voce, fa scandalizzare un’elegante signora con aria di grande esperta
Può
dire in libertà che la “merda d’autore” esposta in un famoso museo è
probabilmente l’unica cosa che sa fare l’autore stesso
Può
gridare senza vergogna che gli piace la “digital art”
Può
dire ad alta voce che una parte non piccola dell’arte moderna è opera di
personaggi che non sanno né dipingere né scolpire ma che, con la complicità di
furbi mercanti d’arte, hanno capito come fare dei soldi alle spalle di gonzi
che si atteggiano a intellettuali e non capiscono che di Picasso e Kandinskij
ne nasce uno in un secolo
Può
apprezzare i “Promessi sposi” non sui banchi di scuola, ma nella maturità, dopo
averlo riletto lontano dalle stupide prof. di ginnasio e dalle note ridicole
dei critici soloni e dire che uno dei personaggi più riusciti è Don Ferrante
che, elucubrando sulla peste che non può esistere, muore proprio di peste, cosa
che al dilettante ricorda l’intellettuale medio italiano (o anche francese
della “gauche caviar”), pronto sempre a spaccare il capello in quattro su cose
marginali mentre non si accorge che nel frattempo il mondo intorno sta
crollando
Può,
per gli stessi motivi, ammirare il film “La grande bellezza” laddove sfotte
intellettualoidi stupidi e certa arte moderna e può ritenere che molti di
coloro che non l’hanno apprezzato lo hanno denigrato perché hanno la coda di
paglia.
Può
dire cha l’adesione all’Euro è stata una solenne cazzata strafregandosene di
essere tacciato di populista o ignorante da gente che non ha mai letto una riga
di Keynes (posto che sappia chi sia Keynes)
Può
dire che l’appoggio alle politiche di rigore e la difesa di Equitalia è il
suicidio della (ex) sinistra
Può
ritenere grandi e ancora attuali Marx e Gramsci, anche oggi che chi li citava
sempre, a proposito e a sproposito, ora si vergogna anche di nominarli …………………
Ma
la medaglia ha sempre due facce!
Il
dilettante è sempre un frustrato
Se
legge Dostojevskji si entusiasma come un bambino e viene preso dal bisogno di
discuterne con qualcuno… se tenta di parlarne con l’esperto (le poche volte che
l’esperto si degna) questi gli dice con gran prosopopea: “ma queste son cose
già ben sapute”! Se tenta di parlarne in famiglia si sente dire: “richiuditi
nel tuo studio, rincoglionito”! Se ne parla con gli amici … al massimo ti
ascoltano annoiati, per mera educazione.
Ma
gli uni e gli altri, gli esperti e il popolo bue, non sono dilettanti, non si
“dilettano”! E questa però è una ben magra consolazione!
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