Ill.mo sig. Sindaco
del Comune di
Pozzuoli
Anzitutto La ringrazio comunque per
la Sua, sia pure indiretta, risposta tramite "Pozzuoli21". Prima di passare al merito mi consenta
qualche nota circa i Suoi rilievi di “carattere
personale” nei miei confronti. Lei dice che col mio presunto “sarcasmo” vorrei
“sminuire l’attività di un Sindaco”. Nulla di più errato. Magari sbagliando
avrò considerato dannosi i Suoi provvedimenti circa le strisce blu ma, nel far
questo, non ho certo sminuito l’attività del Sindaco e la relativa capacità di
influire positivamente o, a mio parere e limitatamente a questo caso,
negativamente sulla vita dei cittadini. La ringrazio ancora per avermi degnato di
una risposta dal momento che, a suo dire, preferirebbe
·
“rispondere
a quei cittadini che si rivolgono allo scrivente semplicemente per avere
un’informazione” (non sapevo che un Sindaco desse informazioni, grazie per la
notizia, la prossima volta che mancherà l’acqua anziché telefonare
all’acquedotto telefonerò direttamente alla S. V.; ovviamente scherzo –
sorrida una volta tanto, La prego, l’autoironia è dei forti non dei deboli - ma
è pur vero che è Lei, non io, in questo caso, a sminuire la Sua funzione)
·
”per
segnalarmi qualsivoglia criticità” (e cosa avevo fatto io?)
·
“o
per scambiare qualche opinione su quelle che sono le problematiche che attanagliano
la nostra città” (e ancora: e cosa di diverso avevo fatto io?)
·
“senza necessariamente rivolgere critiche fini
a se stesse o estremamente tendenziose”. Qui mi permetto di chiederLe: quando è
che una critica è fine a se stessa? Io avevo, tra l’altro, parlato di codice
della strada calpestato, avevo citato l’articolo e il relativo comma, se non
è d’accordo risponda sul punto altrimenti “critiche fini a se stesse”
significa semplicemente intolleranza alle critiche “tout court” e le critiche,
ribadisco, sono il sale della democrazia. E’ d’accordo con me un tale Voltaire
… e scusate se è poco! Lei non fa altro che ribadire, per la seconda volta dopo
il comunicato, che per Lei ci sono cittadini buoni (quelli che non criticano) e
cittadini cattivi (quelli che criticano) mentre io, ingenuo, credevo che un
Sindaco non dovesse fare discriminazioni tra i suoi amministrati. Quanto allo
“estremamente tendenziose” vado sul vocabolario Treccani (Lei mi costringe a
studiare) e trovo che per “tendenziose” si definiscono “finalità o interessi particolari o personali, per cui viene
alterata la realtà oggettiva e la verità”. Ho parlato di stalli, di Codice
della Strada, di sensi unici etc. cioè di cose su cui legittimamente possiamo
avere opinioni divergenti ma che sono cose reali, non ho alterato nessuna
realtà. Ovviamente, se nel vocabolario in uso al Comune vi è un significato
diverso del termine “tendenzioso”, accetterò come sempre i consigli bibliografici
in materia!
Dopo di ciò,
nella Sua gentile lettera, Lei sembra passare dai rilievi personali al merito.
Ammette che qualche aspetto del piano merita approfondimenti e dice che per
altri aspetti avrei male interpretato le Sue intenzioni ma, ritiene “inutile e
non costruttivo rispondere ad ogni singola osservazione” (penso si riferisca a
quelle fatte, oltre che dal modesto sottoscritto, da varie espressioni della
cittadinanza) “senza aver prima monitorato il piano generale”, si dice pertanto
disponibile “solo successivamente” ad analizzare i suggerimenti provenienti da
cittadini, associazioni, delegazioni etc. in quanto “l’arroganza e
l’infallibilità non appartengono all’Amministrazione che ho l’onore di
presiedere …” bellissime parole … se non fossero seguite da un codicillo:
“anche se devo, mio malgrado, constatare che l’arroganza nel voler imporre la
propria verità caratterizza molti individui”. (Sul termine “individui”
mi soffermerò più avanti). Cosa vuole dire, che chi non la pensa come Lei è
arrogante? Allora con chi è disposto a dialogare? Con quelli che la pensano
come Lei? E che dialogo è quello tra persone che la pensano nello stesso modo?
Sarebbe come dialogare con se stesso! Il “dialogo”, dice sempre il mio modesto
dizionario Treccani, è costituito da “concetti
opposti in tenzone su materia filosofica, religiosa, estetica, politica
…” ma arrendiamoci, ormai è evidente che
io e il comune usiamo vocabolari differenti e il comune è avaro nel rivelare le proprie fonti bibliografiche! Quello che però dispiace, in quanto cittadino di
Pozzuoli, è quel “non cambierei una sola parola di ciò che ho scritto alla
cittadinanza sul Piano delle strisce blu”. Dunque conferma che Pozzuoli, è per
Lei, come nel Suo comunicato stampa di riferimento, “Città abituata a non avere
regole”, cioè che i cittadini puteolani sono incivili anche se hanno votato
(contraddittoriamente) una classe amministrativa eticamente di livello
superiore che si appresta finalmente a dar loro delle regole (altro che carenza
di arroganza)! Ben diverso sarebbe stato, a mio modestissimo avviso, un
approccio del tipo: “signori, così non si può andare avanti, diamoci una mano
reciproca, amministratori e amministrati, per migliorare la convivenza in
questa città”!
Dopo aver espresso le Sue “personali
considerazioni” la S.V. passa ai pochi aspetti “tecnici” (il
virgolettato è testuale) che mi interesserebbero riguardanti via Carmine e via
Rosini (falso, avevo parlato di queste strade, perché le conosco meglio, a solo
titolo esemplificativo). Ne deduco che ciò di cui mi ero lamentato nel resto
della lettera e cioè l’essere stato, a mio parere, ignorato il Codice della
Strada (art. 7, comma 8), e altre norme ancora, siano da Lei considerate
quisquilie, pinzellacchere. Niente male per la “città dei diritti”! Mi informa
quindi che Via Carmine sarebbe stata
declassificata, perché oltre l’ingresso di Villa Avellino non si può più andare,
e di conseguenza non vi sarebbe alcuna incongruenza nel fatto che dove ieri la
sosta intralciava il traffico e veniva sanzionata ora non lo
intralcerebbe più. Via Rosini invece, a seguito sempre dei nuovi dispositivi
sul traffico, sarebbe interessata da un maggiore flusso di traffico e quindi questo
spiegherebbe l’impossibilità di prevedere stalli per la sosta su entrambi i
lati. Ma né per via Carmine né per via Rosini quanto in teoria previsto si verifica nei fatti. Mi permetto di
consigliarLe di venire in zona per esempio verso le ore 13,00 – 14,00, quando
chiudono le due scuole elementari e l’asilo presenti nelle vicinanze e
scompaiono i due Vigili, la cui unica funzione sembra evitare, nelle sole ore
in cui il traffico è meno intenso (ma i
posti per parcheggiare egualmente mancano)
tanto la “sosta” quanto la “fermata” su di un lato di via Rosini (la
differenza codicistica tra i due termini è a loro del tutto ignota). Il flusso
di auto è talmente forte che si parcheggia in ogni buco, tantissimi automobilisti
vagano a lungo (attraversando anche la “declassificata” via Carmine) per
trovare un posticino dove sostare il breve tempo necessario e l’inquinamento
acustico e atmosferico (che il nuovo dispositivo, a Suo dire avrebbe ridotto)
divengono egualmente intollerabili. Lo stesso alle ore tardo-pomeridiane
del venerdì e del sabato. Il tutto esattamente come prima, quando la sosta era
vietata su di un lato a via Carmine mentre si poteva parcheggiare su entrambi i lati a via Rosini. Tutte le evidenze empiriche smentiscono pertanto le sue
delucidazioni "tecniche". Infine una domanda. Anche via Solfatara e via Terracciano, pur in presenza di un doppio
senso e per giunta interessate da un flusso non solo urbano di traffico,
sono state “declassificate” dal momento che sono comparse pure lì le strisce
bleu dove prima imperversava il carro attrezzi?
La saluto infine, col solito rispetto
dovutoLe, ma La saluto non da “individuo” ma da qualcosa di molto più, da
“cittadino”, ed è questo un termine molto più ampio e non riducibile, nel
nostro ordinamento democratico, da parte di nessuno, nemmeno da parte di un
Sindaco!
Dott.
Lucio D’Isanto