IL SINDACO, IL PIE’ VELOCE ACHILLE E …
NAPOLEONE
(ovvero noterelle in margine al
consiglio comunale del 26 giugno 2015)
Stanotte ho deciso (lo faccio da un
po’ di tempo) di rubare qualche ora al sonno e di sottopormi al notevole
sacrificio personale di ascoltare su youtube il chilometrico consiglio comunale
dello scorso venerdì 26 c.m. Gli argomenti all’ordine del giorno erano di
grande interesse per il sottoscritto che, a torto o a ragione, si sente vessato
fin nel quotidiano vivere da decisioni di questa amministrazione comunale che
ritiene arbitrarie e cervellotiche. Il primo argomento all’ordine del giorno riguardava
le strisce bleu che ormai adornano tutte le strade di questa città in maniera
tanto massiccia da costituirne una caratteristica fondamentale. Ormai, se
Parigi è “La ville lumière”e Praga “la città d’oro”, possiamo invece definire
Pozzuoli, parafrasando Gershwin, “La città in blu”; suggeriamo questo titolo ai
nostri esìmi amministratori, chissà, potrebbe magari costituire uno slogan per
attrarre turisti!
Confesso di
non aver seguito il secondo punto all’ordine del giorno, dopo oltre cinque ore
ero esausto! Sul primo punto il consiglio è stato interessante, la discussione
talvolta appassionata e addirittura fin troppo calda, ma il momento clou, come
succede ormai spesso, è stato per me rappresentato dalla replica del Sindaco.
Il primo cittadino ha reiterato l’affermazione, già affidata ad un comunicato
stampa di qualche tempo fa e che mi ero illuso e avevo persino sperato
appartenere ad un addetto stampa di rigorosa formazione Kantiana. Come ha
postato immediatamente in diretta Danilo Pontillo, ovviamente presente e cui
non è sfuggita l’importanza della riaffermazione convinta del sindaco, la frase
è questa: “…Questa è una città che non vuole le
regole, vuole l'anarchia. Ognuno fa da sè..." per cui si ribella a chi,
come questa Amministrazione, tali regole vuole imporre.
DUNQUE NON AVEVO SBAGLIATO, IN
PRECEDENTI MIEI MODESTI INTERVENTI, A CAPIRE; I PUTEOLANI, PER IL SINDACO, SONO
INCIVILI E LUI SI SENTE INVESTITO DEL MANDATO DI FAR LORO APPRENDERE A
RISPETTARE LE REGOLE, CIOÈ DI CIVILIZZARLI! Le truppe cammellate e i “bravi”
del sindaco che, in diverse pagine di Facebook, nei loro commenti hanno messo
in dubbio esserci mai stata una affermazione del genere sono dunque serviti!
A questo punto una domanda mi sorge
spontanea. Gli stalli bleu, come notato a onor del vero da taluni consiglieri,
in dispregio di una specifica norma del Codice della Strada (art. 7 co. 8), sono
in numero spropositato rispetto a quelli bianchi, e questo indipendentemente da
ogni spiegazione dietrologica, pur accennata in consiglio e che chi scrive non
è in grado di giudicare; numerosi stalli bleu sono nelle curve, altri in
prossimità di ingressi e di segnali di stop; tutti questi (mancati)
accorgimenti non sono raccomandati da cittadini petulanti ma dal codice
stradale cioè da una legge ordinaria dello stato, e questo è un fatto e non un’opinione!
Fatta questa precisazione come può – da un punto di vista logico –
conciliarsi la pretesa che i cittadini rispettino le regole quando l’amministrazione
per prima le calpesta? Non sono regole quelle dettate da leggi dello Stato? Un
cittadino ignaro del C.d.S. non potrebbe essere indotto dai predetti
comportamenti del Comune a pensare che sia lecito parcheggiare in curva o in
prossimità di incroci o che possano essere apposte strisce bleu a completo
arbitrio di chi amministra? E, ancora, come possono degli incivili aver votato
in gran copia (e io tra di essi) persone che invece vorrebbero finalmente
imporre delle regole? E le “regole” possono essere, legge dello Stato alla
mano, illegittime e pertanto “irregolari”? Ci spieghi, signor Sindaco, questi
palesi ossimori!
Tutti coloro che hanno studiato al
liceo classico o scientifico, alle magistrali o in altro tipo di scuola un po’
di filosofia, si sono imbattuti nel famoso paradosso di Achille, detto “il pié
veloce”, che gareggia in corsa con la proverbialmente lenta tartaruga, cui è
stato concesso doverosamente un certo margine di vantaggio. Secondo Zenone di
Elea (alias Velia, oggi in provincia di Salerno, rimaniamo dunque in Campania) il
velocissimo Achille non raggiungerà mai la tartaruga. Lei dunque sig. Sindaco è
un grande filosofo! Al paradosso di Zenone su Achille che non riesce a raggiungere
la tartaruga Lei aggiunge il paradosso
delle “regole irregolari” e degli elettori incivili che eleggono quali propri
rappresentanti chi li vuole civilizzare!
Ma torniamo al consiglio comunale di
cui sopra. Replicando a certe allusioni di un consigliere circa un paio di episodi
specifici in cui si sarebbe verificata una carenza di trattamento uguale per
tutti nell’attività di repressione degli “anarchici” comportamenti di cittadini
e cioè di aver utilizzato in determinati casi due pesi e due misure rispetto ai
cittadini normali (non entro nel merito perché non conosco i fatti specifici),
il Sindaco ha risposto, in maniera poco simpatica e come correttamente
riportato da Pozzuoli21, invitandolo: “ad azionare il cervello prima di venire
a dire certe cose” (non tutti hanno le sue capacità intellettive, sig. Sindaco)
perché, se “investito ufficialmente” di certe questioni dovrebbe chiudere un
paio di attività e poi dire che è colpa del consigliere X (quello che ha
denunciato i fatti). Sulla scarsa responsabilità di questa risposta, gravissima
per la carica istituzionale da cui proviene, nulla avrei da aggiungere a quanto
commentato da Pozzuoli21. Ma, ancora, ci spieghi il signor Sindaco come è
possibile imporre regole … ma solo se “investito ufficialmente”; ma le regole non
dovrebbero essere le stesse per tutti, sia che sia investito ufficialmente, sia
ufficiosamente o se non sia investito affatto del problema? E se non è a conoscenza
dei fatti, qualora risultassero veri, quali iniziative dovrebbero essere prese
nei confronti dei vigili che impongono il rispetto delle regole … ma non per
tutti?
In calce al resoconto di Pozzuoli21,
l’arch. Grande ha posto un commento che mi consento di riportare: “Sarei curioso di conoscere l'esatta definizione di essere <investito
ufficialmente del problema>. Sono almeno due anni che denuncio, per iscritto
e con firma, le numerose manchevolezze dell'amministrazione, eppure non è mai
pervenuta una pur minima risposta. Cosa deve pensare la Cittadinanza”? L’arch.
Domenico grande è un fedele lettore degli atti dell’amministrazione che in base
a cogenti direttive dell’ANAC (Autorità Nazionale Anti Corruzione) “devono”
essere pubblicati on line. Il predetto professionista ha più volte notato
qualche omissione, qualche allegato generico o appuntato a mano o mancante etc.
Insomma ci sarebbe a suo dire una certa opacità più che trasparenza. Lo ha
scritto ma alcuna risposta gli (ci) è mai pervenuta. Se la trasparenza è stata
imposta è perché il cittadino possa controllare l’attività del suo comune, come
è suo DIRITTO! Una risposta dall’amministrazione ai quesiti posti non sarebbe
dovuta? Magari dei chiarimenti fugherebbero errati sospetti. Invece l’amministrazione
tace e non chiarisce, rendendo opaca la trasparenza (visto che gli ossimori
piacciono tanto …). Signor Sindaco, secondo Lei, questo è rispetto delle
regole?
Infine due ultime note. Il Sindaco ha detto, sempre
nel consiglio del 26/06 c.m., che i cittadini di Napoli e altre città trovano
Pozzuoli molto migliorata da quando è da lui amministrata. Piccolo particolare,
il giudizio lo devono dare i puteolani e non altri, e ciò anche se a suo dire
sarebbero incivili!!!
Classica ciliegina sulla torta, il Primo Cittadino ha
asserito che la valutazione tanto al suo piano antitraffico (rectius: “pro
traffico”) quanto al suo operato in genere deve essere dato solo a completamento
del tutto e ha testualmente affermato che “i posteri” daranno il completo giudizio. Qui
la citazione non viene da noi, come nel paradosso di Zenone, un po’ arbitrariamente
dedotta perché la citazione manzoniana del “5 maggio 1821” è esplicita (“Fu
vera gloria? Ai <posteri> l’ardua sentenza)! Signor Sindaco, Manzoni si
riferiva a un certo … Napoleone Bonaparte …!!!