martedì 3 marzo 2015

A PROPOSITO DI UN RECENTE COMUNICATO STAMPA CIRCA L’ISTITUZIONE DELLE STRISCE BLU DEL SINDACO di POZZUOLI PER I “CARISSIMI CONCITTADINI”.


              Caro Sindaco, mi accingevo a scriverLe per un fatto di cui sono colpevoli le precedenti amministrazioni (non Lei), circa l’esistenza di una lapide a un repubblichino, ma le esigenze della cronaca prevalgono su quelle della storia.
              Non so se mai leggerà queste mie righe e credo (anche se spero il contrario) che difficilmente mi risponderà. Nella beneaugurata ipotesi che volesse rispondere a un cittadino di questa città e che qui paga le altissime tasse comunali, Le premetto che non sono aprioristicamente schierato contro  i suoi provvedimenti. Sono stato suo elettore e sono anche convinto che Lei, a differenza dei predecessori, abbia realizzato qualcosa per questa città. Ricordo con piacere che quando ebbi l’onore di ritirare la medaglia d’onore alla memoria assegnata a mio padre, in Prefettura, fu Lei a consegnarmela. Ritengo inoltre  che sia dovuta comunque deferenza istituzionale nei confronti del Primo Cittadino, legittimamente eletto, di questa città. Dunque La rispetto (e spero che Lei rispetti me) ma, con la franchezza di un cittadino in disaccordo (ben diversa dalla piaggeria del servo, che è sempre il primo ad abbandonare il padrone non appena questi non è più in auge) mi sento in dovere di scriverLe, spinto anche da qualche altro cittadino, queste righe critiche, scusandomi ancora per l’eccesso di franchezza. Le scrivo inoltre nella quasi certezza (o almeno nella speranza) che non sia Lei il materiale estensore del “comunicato stampa”, alquanto arrogante e antidemocratico, concernente le strisce blu.
           Sono un residente del Carmine (via C. M. Rosini per la precisione) e sono tra le “vittime”, in campo di circolazione stradale, di decisioni, in tale materia,  che trovo cervellotiche e spesso illegittime soprattutto per una amministrazione che vuole fare di questa città una città dei “diritti”.  Si sta tappezzando di strisce blu (sosta a pagamento) tutto il quartiere (o forse è meglio dire tutta la città o almeno il centro storico). A via Carmine (abbastanza clamorosamente) vi sono strisce blu e (in numero molto minore) strisce bianche sia sul lato destro che su quello sinistro; alla circolazione è quindi riservata una carreggiata strettissima, soprattutto per autoveicoli di grandi dimensioni, e con – tra l’altro – conseguenze facilmente prevedibili sulla circolazione, non solo della strada ma di tutta la zona, qualora una autovettura si guasti nel mentre sta percorrendo la strada in questione (cosa che prima o poi succederà, se non altro per motivi statistici, data l’intensità del traffico nel quartiere)! Poi, come qualcuno ha già giustamente notato , fino a ieri su di un lato vi era vietata la sosta (anche con rimozione dell’auto), quindi fino a ieri un’auto che parcheggiasse su quel lato ostacolava la circolazione, oggi (le auto nel frattempo possono essere aumentate ma non diminuite di numero) a parere della stessa amministrazione, non più!!! Né questa è l’unica strada dove si è verificato ciò, si pensi, a titolo esemplificativo e non esaustivo a via Terracciano! Stessa situazione a Via Solfatara! Per cui questa amministrazione della città dei “diritti” dimostra palesemente di confondere la “discrezionalità amministrativa” con l’ARBITRIO (Oggi decido che qui si ostacola il traffico, domani cambio idea, dopodomani la ricambio).  A via Solfatara, che è un tratto della importantissima arteria STATALE della Domitiana, e in cui il traffico – necessariamente - è in ambedue i sensi, sono state disegnate, ora su un lato ora su un altro, le immancabili strisce blu. Una arteria di importanza nazionale vede così le corsie diventare strettissime; non è necessaria Cassandra per prevedere un aumento di traffico e possibili incidenti (anche se speriamo che non accadano). Così come si tratta di incidenti annunciati quelli che potranno avvenire nei punti in cui, presa da un vero e proprio raptus da apposizione di strisce blu, questa amministrazione è giunta fino agli ingressi di palazzi o parchi; una auto in uscita da un portone è dunque costretta, avendo la visibilità ostruita dall’auto parcheggiata, ad avanzare senza vedere l’auto in circolazione e viceversa. Stranamente però, mentre si restringe la Domitiana e si riduce al lumicino la carreggiata di via Carmine, la relativamente ampia e  a senso unico via Rosini, resta parcheggiabile solo su di un lato.  Qualche anno fa una delegazione di residenti e commercianti della zona, tra cui il sottoscritto (erano stati sottratti alla sosta qualcosa come 25 posti auto) fu pure ricevuta dal Lei, sig. Sindaco; qualche vaga mezza promessa e poi silenzio (il provvedimento peraltro era sperimentale e nessuno, in caso di correzioni, avrebbe perso la faccia).
Ma fin qui si pencola tra la disinvoltura in campo amministrativo e la cervelloticità sconfinante in vero e  proprio arbitrio.
Dove invece giungiamo al vero e proprio disprezzo per la legge, da parte di un’amministrazione  di quella che aspira essere la “città dei diritti”, è – almeno nel quartiere che più conosco – il numero dei posti a parcheggio libero. Mi permetto di trascrivere  l’art. 7 comma 8 del vigente Codice della Strada: “Qualora il comune … omissis … disponga l’installazione di dispositivi di durata della sosta … omissis … su parte della stessa area o su altra parte nelle IMMEDIATE vicinanze, DEVE riservare una ADEGUATA area destinata a parcheggio … omissis … senza dispositivi di controllo di durata della sosta”. I pochissimi posti recintati da strisce bianche a via Carmine costituiscono una ADEGUATA area destinata a parcheggio per un intero  e popolatissimo quartiere? E’ “adeguato” il numero degli stalli bianchi rispetto a quelli blu nell’area che comprende via Rosini, via Carmine, via Vecchia San Gennaro etc.? O il vocabolario italiano in uso presso il comune è diverso rispetto a quello che abbiamo noi cittadini comuni? Siamo aperti a consigli bibliografici in materia! E secondo i nostri amministratori è necessario un linguista o un giurista per interpretare le parole del Codice: “DEVE RISERVARE una ADEGUATA area”? Il Comune si pone palesemente fuori dalla legge almeno in questo caso e con (mi scusi) la spudoratezza da definirsi fautore della “città dei diritti”!
Anch’io mi procurerò l’abbonamento (de facto per costrizione) ma “quid iuris” se nel raggio di un chilometro (come si vede non dico “sotto casa”) non trovo uno stallo libero né con strisce bianche né con strisce blu? Ciò costituirebbe praticamente l’imposizione di una ulteriore tassa occulta, imposta eludendo la riserva di legge a favore dello Stato stabilita dal nostro ordinamento giuridico su tale materia; come “città dei diritti” niente male!
Stessa questione si pone per il numero effettivo di contravvenzioni cui il cittadino della zona sarà necessariamente costretto. Altri soldi in cassa direte! Ma la sanzione amministrativa dovrebbe essere ispirata a criteri generalpreventivi, cioè, in parole povere, servirebbe per educare il cittadino che, per evitare la sanzione pecuniaria, non parcheggerebbe più sulle strisce pedonali o in modo da intralciare il traffico etc. Qui invece, nella nostra “città dei diritti”, l’amministrazione “spera” che il cittadino contravvenga anzi gli rende impossibile non subire un certo numero di sanzioni pecuniarie per anno. Quindi la sanzione amministrativa non serve più per “educare” il cittadino ma per “diseducarlo” peggiorando altresì ulteriormente il rispetto per la legalità; infatti, in maniera subliminale, si induce la gente a pensare: “se tu comune, slealmente, vuoi fare fesso me cittadino, io cittadino cerco di far fesso te”! Ottimo risultato etico anche questo per la “città dei diritti”!

Infine, non so chi sia, signor Sindaco, il suo collaboratore che ha stilato materialmente il comunicato, spero che Lei, leggendolo attentamente, corregga alcune affermazioni insultanti nei confronti della cittadinanza. Senza soffermarsi oltre sull’uso di termini quali “razionalità” laddove c’è oggettivo “arbitrio” (il Codice della Strada non l’ha redatto il sottoscritto), cosa significa che “il piano delle strisce blu che si sta attuando è ambizioso e rivoluzionario IN UNA CITTA’ ABITUATA A NON AVERE REGOLE”?  Che i cittadini di questa città sono incivili? E come mai questi incivili, in gran copia, compreso il sottoscritto, hanno votato per Lei? O è un ossimoro o i cittadini sono, oltre che incivili, autolesionisti!
E il piano sarebbe “ambizioso” (forse, ma è un’opinione, l’aggettivo è un po’ esagerato) e “rivoluzionario”. Se è rivoluzione che l’Ente  Pubblico, che sul territorio dovrebbe essere il primo tutore della legge, invece la viola, io preferisco essere reazionario e invocare, da parte del comune, il rispetto delle norme del Codice della Strada!
Cosa significa: “mi piacerebbe … portare a compimento il piano approvato con “serenità”? Se, come penso, nessuno La minaccia, con “serenità” significa “senza critica”. Ma le critiche, mi hanno insegnato a scuola e all’università, sono il sale della democrazia! Può mai essere conciliabile “una città dei diritti” con l’intolleranza verso le critiche?
Cosa significa: “mi piacerebbe che detto piano non fosse oggetto di “apriori(stiche)” prese di posizione (“apriori”, lapsus freudiano del materiale estensore che denota profonda conoscenza del pensiero di Immanuel Kant) di taluni che antepongono l’interesse personale a quello collettivo e che, pertanto, non potrebbe mai essere oggetto  di attenzione da parte di questa Pubblica Amministrazione”? La violazione delle leggi da parte del comune è forse interesse collettivo? O significa:  “se fate i bravi potrei concedervi qualcosa, se fate i cattivi, porte chiuse in faccia”? Non è che per caso tutti i cittadini dovrebbero essere meritevoli di dire la loro perché tutti pagano le (elevatissime) tasse comunali e tutti sono uguali, secondo costituzione, davanti alla legge??? E’ una “città dei diritti” quella che discrimina tra “sudditi” buoni e cittadini cattivi?
Cosa significa “le aree libere di sosta erano ormai considerate da molti <parcheggi privati> etc.”? Un cittadino che paga per la sua auto la tassa di possesso (che trova la sua “ratio” come tassa di circolazione comunque obbligatoria) non può parcheggiare legittimamente dovunque non sia vietato? Quale norma dispone il contrario?
Mi scuso per la leale franchezza e La saluto con la deferenza comunque dovuta al Primo Cittadino.
Lucio D’ISANTO




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