Caro Sindaco, mi accingevo a
scriverLe per un fatto di cui sono colpevoli le precedenti amministrazioni (non
Lei), circa l’esistenza di una lapide a un repubblichino, ma le esigenze della
cronaca prevalgono su quelle della storia.
Non so se mai leggerà queste mie
righe e credo (anche se spero il contrario) che difficilmente mi risponderà. Nella
beneaugurata ipotesi che volesse rispondere a un cittadino di questa città e
che qui paga le altissime tasse comunali, Le premetto che non sono
aprioristicamente schierato contro i
suoi provvedimenti. Sono stato suo elettore e sono anche convinto che Lei, a
differenza dei predecessori, abbia realizzato qualcosa per questa città. Ricordo
con piacere che quando ebbi l’onore di ritirare la medaglia d’onore alla
memoria assegnata a mio padre, in Prefettura, fu Lei a consegnarmela. Ritengo inoltre
che sia dovuta comunque deferenza istituzionale
nei confronti del Primo Cittadino, legittimamente eletto, di questa città. Dunque
La rispetto (e spero che Lei rispetti me) ma, con la franchezza di un cittadino
in disaccordo (ben diversa dalla piaggeria del servo, che è sempre il primo ad
abbandonare il padrone non appena questi non è più in auge) mi sento in
dovere di scriverLe, spinto anche da qualche altro cittadino, queste righe
critiche, scusandomi ancora per l’eccesso di franchezza. Le scrivo
inoltre nella quasi certezza (o almeno nella speranza) che non sia Lei
il materiale estensore del “comunicato stampa”, alquanto arrogante e
antidemocratico, concernente le strisce blu.
Sono un residente del Carmine (via
C. M. Rosini per la precisione) e sono tra le “vittime”, in campo di
circolazione stradale, di decisioni, in tale materia, che trovo cervellotiche e spesso illegittime
soprattutto per una amministrazione che vuole fare di questa città una città dei
“diritti”. Si sta tappezzando di strisce
blu (sosta a pagamento) tutto il quartiere (o forse è meglio dire tutta la
città o almeno il centro storico). A via Carmine (abbastanza clamorosamente) vi
sono strisce blu e (in numero molto minore) strisce bianche sia sul lato destro
che su quello sinistro; alla circolazione è quindi riservata una carreggiata
strettissima, soprattutto per autoveicoli di grandi dimensioni, e con – tra
l’altro – conseguenze facilmente prevedibili sulla circolazione, non solo della
strada ma di tutta la zona, qualora una autovettura si guasti nel mentre sta
percorrendo la strada in questione (cosa che prima o poi succederà, se non
altro per motivi statistici, data l’intensità del traffico nel quartiere)! Poi,
come qualcuno ha già giustamente notato , fino a ieri su di un lato vi era
vietata la sosta (anche con rimozione dell’auto), quindi fino a ieri un’auto
che parcheggiasse su quel lato ostacolava la circolazione, oggi (le auto nel
frattempo possono essere aumentate ma non diminuite di numero) a parere della
stessa amministrazione, non più!!! Né questa è l’unica strada dove si è
verificato ciò, si pensi, a titolo esemplificativo e non esaustivo a via
Terracciano! Stessa situazione a Via Solfatara! Per cui questa amministrazione
della città dei “diritti” dimostra palesemente di confondere la
“discrezionalità amministrativa” con l’ARBITRIO (Oggi decido che qui si
ostacola il traffico, domani cambio idea, dopodomani la ricambio). A via Solfatara, che è un tratto della
importantissima arteria STATALE della Domitiana, e in cui il traffico –
necessariamente - è in ambedue i sensi, sono state disegnate, ora su un lato
ora su un altro, le immancabili strisce blu. Una arteria di importanza
nazionale vede così le corsie diventare strettissime; non è necessaria
Cassandra per prevedere un aumento di traffico e possibili incidenti (anche se
speriamo che non accadano). Così come si tratta di incidenti annunciati quelli
che potranno avvenire nei punti in cui, presa da un vero e proprio raptus da apposizione
di strisce blu, questa amministrazione è giunta fino agli ingressi di palazzi o
parchi; una auto in uscita da un portone è dunque costretta, avendo la
visibilità ostruita dall’auto parcheggiata, ad avanzare senza vedere l’auto in
circolazione e viceversa. Stranamente però, mentre si restringe la Domitiana e
si riduce al lumicino la carreggiata di via Carmine, la relativamente ampia e a senso unico via Rosini, resta
parcheggiabile solo su di un lato.
Qualche anno fa una delegazione di residenti e commercianti della zona,
tra cui il sottoscritto (erano stati sottratti alla sosta qualcosa come 25
posti auto) fu pure ricevuta dal Lei, sig. Sindaco; qualche vaga mezza promessa
e poi silenzio (il provvedimento peraltro era sperimentale e nessuno, in caso
di correzioni, avrebbe perso la faccia).
Ma fin qui
si pencola tra la disinvoltura in campo amministrativo e la cervelloticità
sconfinante in vero e proprio arbitrio.
Dove invece
giungiamo al vero e proprio disprezzo per la legge, da parte di
un’amministrazione di quella che aspira essere la “città dei diritti”, è – almeno nel
quartiere che più conosco – il numero dei posti a parcheggio libero. Mi
permetto di trascrivere l’art. 7 comma 8
del vigente Codice della Strada: “Qualora il comune … omissis … disponga
l’installazione di dispositivi di durata della sosta … omissis … su parte
della stessa area o su altra parte nelle IMMEDIATE vicinanze, DEVE
riservare una ADEGUATA area destinata a parcheggio … omissis … senza
dispositivi di controllo di durata della sosta”. I pochissimi posti recintati
da strisce bianche a via Carmine costituiscono una ADEGUATA area destinata a
parcheggio per un intero e popolatissimo
quartiere? E’ “adeguato” il numero degli stalli bianchi rispetto a quelli blu
nell’area che comprende via Rosini, via Carmine, via Vecchia San Gennaro etc.?
O il vocabolario italiano in uso presso il comune è diverso rispetto a quello
che abbiamo noi cittadini comuni? Siamo aperti a consigli bibliografici in materia!
E secondo i nostri amministratori è necessario un linguista o un giurista per
interpretare le parole del Codice: “DEVE RISERVARE una ADEGUATA area”?
Il Comune si pone palesemente fuori dalla legge almeno in questo caso e con (mi scusi) la
spudoratezza da definirsi fautore della “città dei diritti”!
Anch’io mi
procurerò l’abbonamento (de facto per costrizione) ma “quid iuris” se nel
raggio di un chilometro (come si vede non dico “sotto casa”) non trovo uno
stallo libero né con strisce bianche né con strisce blu? Ciò costituirebbe
praticamente l’imposizione di una ulteriore tassa occulta, imposta eludendo la
riserva di legge a favore dello Stato stabilita dal nostro ordinamento
giuridico su tale materia; come “città dei diritti” niente male!
Stessa
questione si pone per il numero effettivo di contravvenzioni cui il cittadino
della zona sarà necessariamente costretto. Altri soldi in cassa direte! Ma la
sanzione amministrativa dovrebbe essere ispirata a criteri generalpreventivi,
cioè, in parole povere, servirebbe per educare il cittadino che, per evitare la
sanzione pecuniaria, non parcheggerebbe più sulle strisce pedonali o in modo da
intralciare il traffico etc. Qui invece, nella nostra “città dei diritti”, l’amministrazione
“spera” che il cittadino contravvenga anzi gli rende impossibile non subire un
certo numero di sanzioni pecuniarie per anno. Quindi la sanzione amministrativa
non serve più per “educare” il cittadino ma per “diseducarlo” peggiorando altresì
ulteriormente il rispetto per la legalità; infatti, in maniera subliminale, si
induce la gente a pensare: “se tu comune, slealmente, vuoi fare fesso me
cittadino, io cittadino cerco di far fesso te”! Ottimo risultato etico anche
questo per la “città dei diritti”!
Infine, non
so chi sia, signor Sindaco, il suo collaboratore che ha stilato materialmente il
comunicato, spero che Lei, leggendolo attentamente, corregga alcune
affermazioni insultanti nei confronti della cittadinanza. Senza soffermarsi
oltre sull’uso di termini quali “razionalità” laddove c’è oggettivo “arbitrio”
(il Codice della Strada non l’ha redatto il sottoscritto), cosa significa che “il piano
delle strisce blu che si sta attuando è ambizioso e rivoluzionario IN UNA CITTA’
ABITUATA A NON AVERE REGOLE”? Che i
cittadini di questa città sono incivili? E come mai questi incivili, in gran
copia, compreso il sottoscritto, hanno votato per Lei? O è un ossimoro o i
cittadini sono, oltre che incivili, autolesionisti!
E il piano
sarebbe “ambizioso” (forse, ma è un’opinione, l’aggettivo è un po’ esagerato) e
“rivoluzionario”. Se è rivoluzione che l’Ente
Pubblico, che sul territorio dovrebbe essere il primo tutore della legge,
invece la viola, io preferisco essere reazionario e invocare, da parte del
comune, il rispetto delle norme del Codice della Strada!
Cosa
significa: “mi piacerebbe … portare a compimento il piano approvato con “serenità”?
Se, come penso, nessuno La minaccia, con “serenità” significa “senza critica”.
Ma le critiche, mi hanno insegnato a scuola e all’università, sono il sale della
democrazia! Può mai essere conciliabile “una città dei diritti” con l’intolleranza
verso le critiche?
Cosa
significa: “mi piacerebbe che detto piano non fosse oggetto di “apriori(stiche)”
prese di posizione (“apriori”, lapsus freudiano del materiale estensore che
denota profonda conoscenza del pensiero di Immanuel Kant) di taluni che
antepongono l’interesse personale a quello collettivo e che, pertanto, non
potrebbe mai essere oggetto di
attenzione da parte di questa Pubblica Amministrazione”? La violazione delle
leggi da parte del comune è forse interesse collettivo? O significa: “se fate i bravi potrei concedervi qualcosa,
se fate i cattivi, porte chiuse in faccia”? Non è che per caso tutti i
cittadini dovrebbero essere meritevoli di dire la loro perché tutti pagano le
(elevatissime) tasse comunali e tutti sono uguali, secondo costituzione,
davanti alla legge??? E’ una “città dei diritti” quella che discrimina tra “sudditi”
buoni e cittadini cattivi?
Cosa significa
“le aree libere di sosta erano ormai considerate da molti <parcheggi
privati> etc.”? Un cittadino che paga per la sua auto la tassa di possesso
(che trova la sua “ratio” come tassa di circolazione comunque obbligatoria) non
può parcheggiare legittimamente dovunque non sia vietato? Quale norma dispone
il contrario?
Mi scuso per
la leale franchezza e La saluto con la deferenza comunque dovuta al Primo
Cittadino.
Lucio D’ISANTO
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