Egregio dott.
D’Isanto (anch’io reco lo stesso cognome, magari siamo anche parenti), ho letto
il suo interessante intervento di cui sopra e devo dirLe, con rispetto
ovviamente delle Sue opinioni, che
suscita, da parte mia, non poche perplessità. Anzitutto, per meglio
comprendere, sono andato a rileggere l’intervento del sig. Visone e nel farlo
mi sono reso conto che le Sue note sono caratterizzate in parte da una risposta, quasi punto per punto,
allo stesso ma contengono anche considerazioni di carattere generale di cui
condivido solo alcune. Lei e il sig. Visone siete entrambi dei puteolani che
vivono da qualche anno in Germania e che
qui tornano d’estate. Le esperienze messe a confronto sono pertanto del tutto
simili (anche se ben diversi sono i motivi alla base del trasferimento) come
pure i vostri giudizi, lusinghieri per le città tedesche, e che,a parte qualche
differenza sul sistema di pagamento nei parcheggi, non mi sembra che
differiscano molto! (Mi sono permesso, circa il piccolo particolare dei
parcheggi, di inviare ad un mio amico, che vive da oltre trenta anni a
Dusseldorf, un messaggio per chiarirmi anche questo secondario aspetto, ma non so
se la risposta arriverà prima che finisca questo mio commento). Veniamo ai
motivi di dissenso. Cosa significa che in Germania “la politica viene lasciata
lavorare e tutti contribuiscono, nel loro piccolo, al bene comune”? Che gli
amministratori non possono essere criticati? E allora a cosa serve l’opinione
pubblica? E la libera critica non fa parte della democrazia? Interessarsi alle
decisioni che, volta per volta, incidono sulla vivibilità di una città,
interessarsi di come viene amministrata la “res publica” sarebbe un atto quasi
incivile? Non so in Germania (ci sono stato tre volte, ma da turista) ma
altrove in Occidente non ci si limita al voto, che poi viene dato all’esame di
fatti e di opinioni espressi ben prima e
che contribuiscono alla valutazione “poi” espressa col voto (quindi non
unicamente “al momento del voto si esprime il proprio giudizio” come da Lei
testualmente affermato)! Altrove la stampa critica liberamente, le categorie
manifestano liberamente, i sindacati lo stesso, si fanno petizioni e
manifestazioni anche se poi alla fine si
vota. Lei ha detto di appartenere a SEL ma la sua concezione della democrazia
ricorda, a me che sono un po’ più attempato di Lei, quella limitativa, anche se
legittima, dei liberal-conservatori alla Malagodi! Lei poi, come anche Visone,
riconosce che la questione dei mezzi pubblici non riguarda il comune e che in
Germania i mezzi pubblici funzionano molto bene. Poiché i paragoni si fanno
correttamente tra situazioni omogenee, una ZTL in un paese come la Germania,
dove al ristorante si può comodamente pervenire coi mezzi pubblici (che non si
ritirano per giunta alle 10,00 di sera come le nostre metro e cumane) e una ZTL
a Pozzuoli comportano conseguenze, per ristoratori e cittadini, ben diverse! E
dico questo senza entrare nel “merito” delle proteste (non sempre giuste
secondo un mio “soggettivo” parere); ma indiscutibile è la “legittimità” delle
proteste di una categoria che vive di questo e, in una zona deindustrializzata,
dà da vivere a tanti! Lei poi è scusato sulla questione dei paletti perché
negli ultimi tempi ha vissuto in Germania. Ma la polemica sugli stessi
riguardava unicamente “alcuni” paletti, apposti in un secondo momento, che
impedivano il senso circolatorio intorno a una rotonda (che dovrebbe essere
creata per facilitare la circolazione), cosa ritenuta, a torto o a ragione,
limitante l’accesso di mezzi di soccorso pubblici quali autoambulanze o mezzi
dei Vigili del fuoco etc., e nulla aveva a che fare con l’accesso alla ZTL (vi
sono per questo varchi dotati di fotocamere) o l’andare contro mano o altre
inciviltà simili! Lei poi afferma che il “succo” del Suo pensiero è che “prima
di criticare la <politica>” dovremmo fare “tutti un po’ di sana
autocritica”. Sono d’accordo su quel “tutti”, cioè comprendendo e non
escludendo l’Amministrazione (che Lei, ancora una volta riduttivamente
definisce come la “politica” mentre, tra l’altro, anche la critica dell’Amministrazione
è – latu sensu – politica). L’Amministrazione ha non pochi difetti infatti,
anche se non appaiono “ictu oculi” a chi viene saltuariamente in questa città!
Ne cito solo alcuni:
1) Il Codice della Strada calpestato
impunemente; cito solo esemplificativamente e non esaustivamente l’art 7 co. 8
C.d.S., cioè una legge ordinaria dello Stato che prevede una “adeguata”
proporzione tra stalli “completamente” liberi, sia da oneri economici sia
orari, e stalli a pagamento nella stessa strada o, se non possibile, in strade
adiacenti (vedere – sempre solo per un esempio tra i tanti – la zona di via
Carmine- via Rosini) e, a tal fine, Le domando: “gli enti pubblici calpestano
le leggi in Germania”? E ancora Le chiedo: “quella che Lei chiama la
“politica”, in questo caso, calpestando cioè le leggi, che esempio dà ai
cittadini”? ;
2) L’aver lasciato andar via, pur
essendo stata aperta la possibilità contraria dalla normativa vigente, l’ufficio del Giudice di Pace, cioè un
presidio di legalità, da Pozzuoli è un atto che ha favorito la vivibilità della
città? E l’aver messo nero su bianco, nel programma elettorale di
centro-sinistra, il suo permanere in questa città per poi fare un “revirement”
di 180 gradi è un atto edificante e democratico da parte di quella che Lei chiama
“la politica” e io semplicmente “questa amministrazione”? Legga per favore la
pag. 4 del programma elettorale del centro-sinistra per le elezioni locali del
2012, io non solo lo ho letto ma ho contribuito a scriverlo … e mi sento preso
due volte per i fondelli, come altrove ho già scritto, la prima come elettore e
la seconda come co-stilatore del suddetto programma. In Germania i programmi
elettorali fanno questa fine?;
3) Più volte, da un cittadino in
particolare, ma col consenso di molti, sono stati chiesti chiarimenti sulla
tenuta dell’Albo Pretorio circa numeri pretermessi, atti incompleti, allegati
aggiunti a mano e/o sintetici etc.. L’Albo Pretorio, come sicuramente Lei ben
sa, è quell’albo sul quale devono essere indicati, in ordine cronologico, messi
on line a disposizione di tutti, TUTTI gli atti di rilievo dell’Ente Locale (appalti,
concessioni edilizie, atti onerosi etc. etc.) e ciò sia per le varie norme
sulla trasparenza sia per direttive cogenti dell’ANAC (Autorità Nazionale Anti
Corruzione). Perché “la politica” non risponde? Perché è illegittimamente, su cose
tanto importanti, opaca?
4) Il sig. Visone, nella sua semplicità
e sincerità, aveva posto delle domande sul mercato di via Fasano, un’opera
costosissima che qualche tecnico ritiene fatta male e pure di dubbia conformità
alle norme vigenti. Perché la “politica” non risponde?
5) Porsi domande come quella dei punti
1), 2,) 3) e 4) (ma tante altre sono state fatte e ci sarebbero da fare), porre
domande cioè precise e su fatti precisi (e senza risposte) è proprio sicuro che
siano “populismo” o “qualunquismo”? Io sapevo (ma, pur laureato col massimo dei
voti in Scienze Politiche, potrei essere ignorante in materia) che populismo e
qualunquismo fossero termini per indicare semplificazione dei problemi e per
proporre soluzioni generiche e facili a situazioni complesse. Qui invece sono
state poste domande precise che richiedono risposte precise!
Io non ho il piacere di conoscere di
persona né Lei né il sig. Visone ma ho una istintiva empatia nei confronti di
chi si reca all’estero per fare ricerca o per guadagnarsi il pane. Proprio per
l’istintiva simpatia mi permetto di farLe notare che è ovvio che una persona
semplice come Visone usi termini semplici e meno puntuali di quelli di una
persona molto più acculturata come Lei. Ma mi sembra che nel dire “basta con il
fumo negli occhi” non abbia certo fatto del qualunquismo – populismo ma, senza
volerlo, di avere detto ciò che più letterariamente Tomasi di Lampedusa fa dire a Tancredi prima e al Principe di
Salina poi ne “Il Gattopardo”: “bisogna cambiare molte cose perché nulla
cambi”. Un turista vede forse una città un po’ trasformata (mica tanto) in
superficie ma chi la vive …
Cordiali saluti
Lucio D'Isanto
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